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  • Giordania, la meraviglia a portata di mano

    Solo tre ore di volo separano Roma dalla Giordania, dove il tempo si è fermato e la bellezza si è posata. Un viaggio tra tutte le sfumature del rosso: quello intenso delle rocce di Petra, quello caldo del deserto del Wadi Rum, quello dai toni più chiari della strada che percorriamo per avvicinarci al Mar Morto. La Giordania: la bellezza che immaginavi ma che proprio non ti aspettavi. La meraviglia che sapevi ma vederla è proprio un'altra storia. Il nostro viaggio è iniziato ad #amman Amman è stata la base per il nostro viaggio, tra tradizione, modernità e confusione è un passaggio obbligato per chi arriva in aereo. Dal caos dei 4 milioni di abitanti di Amman al silenzio del Castelli del deserto il passo non è proprio brevissimo, 150 km circa e poi a seguire. Tra caravanserragli, residenze private e fortezze atte alla difesa, il nostro primo giorno con una escursione tra i Castelli del deserto ci ha accolto in tutta la sua bellezza ed il suo fascino. Grazie alla nostra bravissima guida, abbiamo scoperto tra le altre cose che Petra non è l'unico sito patrimonio mondiale UNESCO della Giordania. Il secondo l'abbiamo visitato proprio oggi ed è il "castello" di Amra, residenza del califfo di Damasco VIII secolo, con suoi affreschi non convenzionali di origine bizantina rappresentanti figure religiose cristiane in terra musulmana. Per i più curiosi il terzo sito UNESCO della Giordania è il sito archeologico di Umm al Rasas che non abbiamo visitato per avere una buona scusa per tornare. Sicuramente tra i luoghi più suggestivi della Giordania e probabilmente del mondo, Petra pet quanto puoi averla vita su decine di cartoline e cataloghi non te ne rendi conto finché non la vedi. Perché la bellezza non si racconta ma lascia semplicemente ammirare. Non si spiega, ma ti arriva dritta agli occhi passando per l'anima. La passeggiata lungo il canyon che conduce alla famosa tomba del tesoro è solo una parte, sicuramente la più conosciuta, di questo enorme sito. Una intera giornata non è bastata per visitarla tutta ma sicuramente la scarpinata che conduce al monastero, con i suoi 800 gradini circa, vale tutta la fatica. Sul punto più alto lo spettacolo è di una rara bellezza ed il silenzio è davvero emozionante. #Wadirum Lo dico sempre e tutte le volte me ne convinco sempre più: puoi aver viaggiato tanto, ma se non hai visto il deserto non hai visto nulla. Prendete questa mia affermazione 'con le pinze' e non suoni come assoluta e presuntuosa ma come un invito. Se ancora non avete visto un deserto pensateci per il vostro prossimo viaggio. Il Wadi Rum di un colore intenso, di una bellezza sconfinata e maestosa. Cenare sotto le stelle, dormire nel silenzio tra le sue dune è un' esperienza che non si dimentica facilmente e tutte le volte sembra sempre che sia la prima per l'emozione. Tutti i colori della sabbia tra rocce maestose forgiate dal vento e dal tempo che hanno impresso la loro bellezza a questa valle...

  • 20 e più cose da non perdersi a Dubai

    Se state pensando che Dubai sia solo un insieme di grattacieli, asfalto e negozi state decisamente sbagliando…ok è anche quello e sarebbe stupido negarlo ma sarebbe altrettanto riduttivo dire che Dubai è solo quello! Allora, dai più metropolitani ai più romantici, dai più cool ai più temerari tuffatevi senza riserve e buon viaggio! Fare un salto nel futuro visitando il Museo del Futuro. Eletto l'edificio più bello del mondo, sicuramente non vi deluderà, da solo vale il viaggio! • Lasciarsi incantare dal tramonto più bello al Creek Harbor dove sorgerà la torre ancora più alta del Burj Khalifa. Una passeggiata bellissima su questo piccolo nuovo porto, lo skyline davanti e il sole che tramonta dietro ai grattacieli. Sarà amore subito! • Perdersi fra le sikka del quartiere storico al Fahidi. • Affittare l’abra, la tipica imbarcazione emiratina, per un giro sul canale più lungo della città. • Comprare e farsi cucinare sul momento il pesce al mercato di Deira o a quello di Kite beach sulla spiaggia, i pescatori quelli “veri” esistono anche qui! • Lasciarsi tentare dallo Street food nei souks, una goduria per il vostro palato. Un mix di sapori unici e semplici che non potete lasciarvi sfuggire! • Riempirsi gli occhi nelle gallerie d’arte in Alserkal Avenue. • Fare un instagram tour. Per questo avete bisogno di una brava guida del posto che vi porti in spot strategici in base alla luce, ai colori, agli sfondi ed ai punti iconici della città. Likes e cuori assicurati!! • Visitare il piccolo quartiere Al Seef, poco noto e meno gettonato dei famosi centri commerciali offre un’atmosfera affascinante, piena di colori e profumi mediorientali. • Passeggiare letteralmente sulla città attraversando la cornice del The Frame camminando da un lato all’altro su un pavimento di vetro a 150 mt da terra, coraggiosi fatevi avanti e venite a testare il vostro sangue freddo! • Provare il brivido della zip line più lunga del mondo, circa 2,8 km di adrenalina pura. • Dormire nella Queen Elizabeth 2 ormeggiata al porto di Dubai. La celebre nave riconvertita in hotel vi offrirà il meglio dell’ospitalità alberghiera, tra la modernità dei servizi ed il fascino di un lusso senza tempo. • Regalarsi una vacanza da sogno sulla spiaggia bianca dell’Oberoi nell’ Emirato di Ajman. A solo mezz’ora da Dubai questa spiaggia maldiviana, il lusso e l’eleganza di questo posto vi faranno dimenticare in un minuto dove siete! • Visitare il Burj al Arab, per tutti l’hotel La Vela unico hotel al mondo autodefinitosi 7 stelle, ufficiali siamo “soltanto” a 5 stelle! Hotel che può permettersi stranezze di ogni tipo…avete un vago ricordo di Agassi e Federer che giocano a tennis su un grattacielo?? era l’eliporto della Vela per dirne uno dei tanti… https://www.youtube.com/watch?v=InV_pOvRORU Il famoso recentissimo Dj set di David Guetta?? Siamo sempre là in cima… https://www.youtube.com/watch?v=JmaOnGzKwPg • Salire sul Burj Khalifa e ammirare Dubai di notte, dagli 828 metri dell’edificio più alto del mondo è uno spettacolo da togliere il fiato, noi siamo arrivati al 125esimo piano, circa 600 metri ed è abbiamo già perso la testa! • Guardare lo spettacolo delle fontane danzanti tra le più belle al mondo! • Arrivare all’Atlantis in monorotaia, di per sé già un’esperienza prima di catapultarsi in questo fantastico albergo. • Immergersi con bombole e pinne nell’acquario dell’Atlantis hotel… chi l’ha detto che ci si può immergere solo in mare? • Perdersi tra i 1200 negozi del Mall of Emirates, neanche a dirlo, anche questo da record per grandezza! • Sciare su una pista da scii al coperto al centro città quando fuori ci sono 40 °C, a Dubai se puoi pensarlo puoi farlo! • Passare una notte nel deserto a contare le stelle, per innamorarvi definitivamente degli Emirati!! #emirati #mydubai

  • Ikaria, l'isola gentile della Grecia

    Sono appena iniziati i primi freddi e si sa...stiamo già rimpiangendo il caldo, il mare, le vacanze e naturalmente...la Grecia!! Allora venite con me, oggi vi porto nella poco nota e bellissima Ikaria e in un attimo è ancora estate! Sono arrivata con un trabiccolo che definirlo aereo mi è parso generoso. Una scaletta per salire che se pesi più di 80 chili ci devi salire camminando di lato, in aereo un signore di circa due metri sfiorava il soffitto dell'aereo. Comunque sono arrivata, in un assolato e caldissimo pomeriggio di settembre. C'era solo il nostro aereo, pista deserta un omino che dirigeva le operazioni. Non mi aspettavo di più, quindi sono scesa normalmente e tra le urla dell'omino, perché mi ero posizionata nell' unico posto dove evidentemente non potevo, sono uscita. Taxi, 20 minuti, hotel. Vista mozzafiato, a perdita d'occhio su un mare incredibile blu. Beh mi sono detta...non male, le mie 8 ore di viaggio per arrivare sono valse assolutamente la pena. Dimenticavo di dirvi...sono arrivata ad Ikaria, nord Egeo, un'isola gentile. Non mangiavo dalla sera prima, sono scesa verso le 5,30/6,00 e mi sono detta ora ceno, vuoi che non trovi una tavernetta, un bar.. E infatti, non trovo né una tavernetta e né un bar. Sono al porto, piazza principale. Tutto chiuso. Bar chiusi, negozi chiusi, chiosco chiuso. Mi butto sul Mini Market...ovviamente chiuso. Qualcosa mi sfugge. Faccio una passeggiata, esploro i dintorni. Non c'è un' anima. Eppure ci sono tante macchine, tutte ferme, però di qualcuno devono essere. Silenzio assoluto. L' isola in cui sai che c'è gente ma per strada non vedi nessuno...tutti sono gentili...ma tutti chi?? Durante il mio soggiorno ho fatto tanti km a piedi e in auto nella solitudine totale. Nessuno, poi all'improvviso si materializzano le persone, saltano fuori dal nulla. Ikaria è un posto fuori dal mondo, che non te lo so spiegare, lo devi proprio vedere. Stavo andando al mare, con la mia solita lentezza mi fermo ad ogni angolo, vedo 4 case figuriamoci se non mi fermo. Scendo e mi sento chiamare...kyria kiryia...mi giro perché sto solo io quindi era per forza a me. Una vecchietta con delle buste mi fa dei cenni parlandomi in greco, naturalmente non capisco niente ma la ascolto. Credo le serva aiuto per la spesa...la seguo mi fa cenno di girare capisco to siti, apre e mi trovo a casa sua senza un vero perché. Ci sono altre due signore, parlano tra di loro. Poi inglese mi chiedono se ho bisogno di aiuto. Capisco l'equivoco, la signora pensava di aiutare me, io lei. Spiego l'equivoco e che sono una turista e non mi occorre nulla a le ringrazio...ridono di gusto...giacché ci sono accetto un bicchiere d'acqua che si sa, chi non accetta, non merita. Secondo me stanno ancora ridendo e io pure per strada mentre proseguo. Ikaria, neanche a dirlo un mare da urlo, panorami mozzafiato, altezze a picco sul mare. Ma la Grecia ci ha abituati bene, quindi non dico nulla di nuovo né di originale. Faros con la sua spiaggia lunghissima e le tamerici vi cullerá tra l'ombra e le onde, le sue taverne sul mare delizieranno il vostro palato. Io ho diviso le mie sardine con un gruppo di gattini, i veri boss del posto neanche a dirlo. Ma Paralia Seychelles vi lascerà letteralmente senza fiato, lo posso dire con cognizione di causa dato che alle Seychelles ci sono stata. Un' ora di auto a 50 all'ora in un giorno in cui il vento mi si portava letteralmente, un piccolo sterrato per scendere che a salire controvento beh...che ve lo dico a fare. Un ragazzo mi ha voluto fare una foto...prima di riuscire a beccare quella da ferma ha fatto 3 tentativi!! E il piccolo villaggio di Gialiskaris? Dipinto con i colori più belli da qualcuno che evidentemente ci sapeva fare. E l' acqua della spiaggia di Nas? Era così trasparente che ho dovuto metterci i piedi dentro per provare che davvero ci fosse! Il tramonto che dire? Che i tramonti siano sempre struggenti lo sappiamo, ma quello di Nas l'ultimo giorno mi ha letteralmente trafitto il cuore. Tra la felicità, la tristezza di dover andare via e la certezza che forse qualche giorno in più sarei potuta restare. Ma io sono sempre quella del 'forse un giorno in più' che poi diventano due, poi tre poi...tanto l'ultimo giorno poi arriva sempre e non sono mai pronta. È il motivo per cui non faccio mai il biglietto di ritorno, mi mette tristezza solo averlo!! E in ultimo, non mi chiedete le taverne e i bar perché non li so, non me li ricordo e non me li segno. Ma la colazione all' Akti al mattino quando l'isola dorme, con una vista infinita sull' Egeo e sul porto dall'alto, bevendo caffè con un pianoforte come sottofondo... beh quella ve la consiglio. Ho speso molto del mio tempo e anche dei miei soldi li. Tutti spesi benissimo. Ci vorrebbe uno bravo per trovare le parole e probabilmente avrebbe difficoltà anche lui, figuriamoci io. Da qualche parte avevo letto che Ikaria è l' isola della lentezza, esattamente ora, mentre scrivo queste poche righe davanti al mio caffè capisco che cosa intendesse chi l'ha scritto. Quando sono arrivata ad Evdilos, è bastato un sorriso perché Maya, Ikariota da generazioni mi chiedesse di dove sono. Ne sono bastati due perché mi invitasse sulla panchina di casa sua a bere un caffè e si sa, il caffè greco è lento...è durato un intero pomeriggio tra fantastici racconti di vita, luoghi e storie di Ikaria e di gatti. È bastato molto poco, come sempre accade quando viaggi con il cuore aperto. Il mio viaggio si è concluso con due signore che mi hanno dato un passaggio l' ultimo giorno mentre tornavo dal mare dopo il tramonto. Semplicemente mi hanno vista camminare ed hanno suonato, mi sono avvicinata e mi hanno fatto cenno di salire...parlavano solo greco, ho dato il meglio di me con le poche cose che sapevo, mi è sembrato giusto! La Grecia si sa ti agevola e non ti lascia mai a piedi!! Infine, giuro che ho finito, chi mi conosce lo sa che io non sono brava con gli elenchi delle migliori spiagge, il miglior ristorante, l'itinerario perfetto. Non è il mio mestiere (in realtà lo è ma per gli altri) o meglio non è la mia attitudine. Per quello c'è internet e ci sono le classifiche. Per me e per quelli come me c'è la vecchietta che mi porta a casa sua, il caffè con i biscotti sulla panchina e le signore che mi danno un passaggio. E da Ikaria, l'isola gentile, per il momento è tutto. #ikaria #estate #mare #travel

  • Vieni a scoprire con me la Namibia

    Sono stati dieci giorni di polvere, fatica e sveglie all'alba ma la Namibia mi ha letteralmente trafitto il cuore e l'anima. Se avrete la fortuna e la voglia di raggiungere uno di quei posti che quando lo dite agli amici loro vi rispondono "dove? La Nami... che"?? questa terra dai mille volti vi stupirà. E lo farà nel migliore nei modi: quello che non ti aspetti. Quello che ti lascia a bocca aperta e ti entra di prepotenza nel cuore, negli occhi e nello stomaco. Quello che dici... Si l'avevo letto ma non pensavo, me l'avevano detto ma questo viaggio supera di gran lunga le mie aspettative. Non è una meta tra le più modaiole e neanche tra le più immediate e facili da raggiungere. Ma la Namibia è il blu del mare e il rosso intenso del deserto che si incontrano, che si corteggiano e fanno l'amore senza tregua. La Namibia ti viene a bussare all'anima con le dune imponenti di Sandwich bay che cadono a picco sull'oceano Atlantico; dune di 300 metri dalla cui altezza capisci la maestosità della natura e di questa terra. E poi ci sono le dune del Namib che all'alba si colorano di un rosso così intenso da sembrare infuocato. Scalare la duna 45 a piedi nudi é un'esperienza da fare una volta nella vita... ma anche due o tre. Perché il deserto è sempre uguale ma sempre diverso. Il vento lo modella, lo plasma, lo sposta e la sabbia ti entra dappertutto, negli occhi, tra i capelli, nei vestiti e sembra volerti conquistare con la forza e coccolare con una carezza. Il sole lo illumina sempre in modo diverso regalandoti la luce, le ombre e i contrasti. La pioggia... Beh la pioggia nel deserto non si può descrivere, va semplicemente vissuta e se siete tra i fortunati godetevi fino all'ultima goccia... l'arcobaleno dietro le montagne sarà uno spettacolo senza pari. E poi giù lungo la Skeleton coast... kilometri e kilometri di pista dove il deserto costeggia il mare dove non sai letteralmente dove guardare, dove con gli occhi di un bimbo provi a capire in che mondo sei capitato ma davanti a te vedi il blu dell'orizzonte intenso, netto e lontanissimo. E se fissi l'orizzonte puoi vedere i miraggi... In un mondo sospeso tra la realtà e l'illusione. E intorno l'infrangersi delle onde sui relitti incagliati nella sabbia é forte, potente e inquietante come le urla dei marinai intrappolati che ti sembra di sentire in lontananza... È un suono muto che ti scuote l'anima e le viscere. Passando per la città fantasma di Kolmanskop disabitata e quasi completamente ricoperta di sabbia, perdendosi nell' infinito del Fish River Canyon e risalendo per il Kalahari dove i tramonti sembrano dipinti, a poco a poco la Namibia ti entrerà nel cuore. E che dire, infine, del sorriso di un bambino scalzo che ti viene incontro tra la polvere? Forse in quel sorriso senza filtro c'è l'essenza di questo viaggio, che è un po' quella di tutti i viaggi... Sorridi a braccia aperte e senza timore a chi ti viene incontro, guarda il mondo con gli occhi di un bambino e se non hai molto da offrire regala il tuo sorriso. #vacanze #africa #namibia #viaggi #diariodiviaggio

  • Dubai, la città del futuro!

    “Ora devi aggiungere gli Emirati” cosí mi hanno scritto, finendo di leggere il mio Diario di viaggio. L'ho preso come un invito e in genere sono una che accetta gli inviti. Quello per Dubai è stato un innamoramento lento... Come nelle migliori storie d'amore che iniziano con un "ma chi è sto stronzo?" e poi piano piano ti ricredi, impari a conoscere i pregi e impari a farti piacere i difetti! Ma se devo dire che è stato un amore a prima vista no... Ci ero già stata a Dubai nel corso degli anni, molto prima del 2021 sempre di fretta, sempre distratta, senza troppa attenzione e senza particolare interesse. Ed era rimasta lì tra le tante città "senza sangue", senza nulla di particolare da raccontare o almeno nulla da raccontare a me. Quelle città che “ok l’ho vista, va bene così”! Ma probabilmente non era il momento giusto. Poi sono passati tanti anni ed una pandemia. Ed ecco che forse è arrivato il suo momento, perché la vita è precisa. Tutto è iniziato per lavoro e anche lì è stato un "se proprio dobbiamo andare" senza troppo entusiasmo. Però c'era la pandemia, la voglia di partire era tanta e quindi me la sono fatta andare bene. Aeroporti semivuoti da atmosfera post atomica, una serie di procedure che neanche un ministero, tamponi prima durante e dopo. Appena arrivati la prima volta Dubai ci ha accolto col suo consueto clima umido e fastidioso, che è un po' il suo marchio di fabbrica in ogni stagione. Quella botta di umido che ti manca il respiro appena scendi dall'aereo! E benvenuti a Dubai, cosi è se vi piace! Poi, come tutti quelli che vogliono mettere subito le cose in chiaro, Dubai ci ha preso letteralmente a schiaffi con i suoi super grattacieli, le sue luci sfavillanti e l'arroganza del Burj Kalifa che, con i suoi 828 mt, vedi praticamente da tutti i punti della città. Dubai è un parco di divertimenti da visitare con la testa all'insù. Dove ogni palazzo fa a gara con quello accanto per chi é più alto, dove ogni costruzione sfida le leggi di gravità. Naso all'insù e bocca aperta, perché ad ogni passo è un doppio woww, le costruzioni più incredibili del mondo sono qui. E le prime volte le ho guardate e riguardate cercando di capire cosa la gente ci trovasse di tanto affascinante a parte, ovviamente l'altezza. Poi quelle altezze le ho provate e già qualcosa ho iniziato a capirci ma è come quando stai conoscendo qualcuno, che hai la sensazione che qualcosa ti sfugga, che sì in apparenza va bene ma c’è qualcosa sotto che non ti è chiaro ma ti incuriosisce e quindi mi sono incuriosita chiedendo a chi ne sapeva più di me, stilando un elenco di cose da fare nella consapevolezza che la voce non programmata “varie ed eventuali” resta sempre la più interessante! Perchè chi viaggia sa che l'anima di un luogo non è mai il suo biglietto da visita ma piuttosto un foglio stropicciato tra una serie di appunti sparsi. Chi viaggia sa che ogni luogo porta con sé sempre un po’ di fascino e di magia se si ha la pazienza di volerlo scoprire. Alcuni luoghi hanno una bellezza sfacciata, altri una bellezza discreta. Ci sono poi le metropoli sempre piene di contrasti, piene di luci che ti abbagliano e ti confondono, quasi per non rivelarsi e non voler essere scoperte. Forse Dubai é una di queste, così tante luci da destabilizzarti, così tante cose da fare da non riuscire a fare niente perché vuoi fare tutto. Allora dopo un po’ di volte mi sono presa del tempo per scoprire parte dell'anima di Dubai, allontanandomi solo di qualche kilometro, fuori dalla città tra le pieghe del deserto, dove la strada ha i margini di sabbia, il cielo diventa più limpido e i palazzi iniziano a scomparire. Dove un tramonto è un tramonto e il sole non scompare tra la foschia della città in dieci secondi. Ho scoperto Al Madam e mi sono innamorata di Al Seef. Il quartiere lento di una Dubai che corre. Il quartiere silenzioso di una trafficata e chiassosa Dubai. Il quartiere a luci basse in una Dubai sfavillante. Forse lo amo perché non sembra Dubai o forse semplicemente è la Dubai che amo. Adagiato sul creek con lo specchio dell'acqua che separa il vecchio dal nuovo con un'abra che scorre lenta ogni tanto quasi a segnare l'unione delle due anime. Mi sono persa tra le piccole vie e tra le tante botteghe. Un po' come nella vita, prima di trovare il tuo posto devi perderti per scoprire, guardare, sbagliare e riprovare. Piano piano poi Dubai mi è entrata nell’anima e l’ultima volta venendo dalla Giordania, entrando a Dubai, un po' mi sono sentita a casa e mi sono accorta che quella città con i suoi grattacieli, le sue strade a sei corsie e le sue luci, mi stava conquistando. E mai l'avrei detto. Se solo un anno fa me lo avessero chiesto, avrei detto: naaaa... impossibile !! Sospesa tra la sabbia e il mare, lo scintillio ed il silenzio quando credi di conoscerla un po’ ha sempre un asso nella manica da sfoderare, qualcosa di inaspettato tra le pieghe di un murales che ti fissa dall’alto, un quartiere che non c’entra nulla ma ci sta tutto, un palazzo che non avevi notato passeggiando in una calda serata di febbraio. Perché per chi cerca l’anima di Dubai tra i palazzi e centri commerciali sappia che Dubai é oltre, per gli occhi che sanno guardare e che, anche solo di passaggio, Dubai vale la pena sempre e comunque!! #summer #dubai #sempreecomunque #mydubai #vacanze #viaggi

  • Lampedusa tra sorrisi e barche volanti

    Lampedusa: un pezzo di terra in mezzo al mare. Un mare che abbraccia tutti i colori del blu, dall’azzurro al turchese al celeste intenso. Ma nonostante il sole, il mare e la sabbia bianca, la bellezza di questo posto è la gente: la generosità, il senso dell’accoglienza e la semplicità di un popolo che nella difficoltà ha dato molto senza chiedere nulla in cambio. Un’ isola che molti viaggiatori, complici i giornalisti e i media schiavi della notizia da sbattere in prima pagina, hanno dimenticato, credendo di trovare miseria, povertà e squallore in ogni angolo di strada. Beh mi dispiace deluderli, perché se è vero che il problema dell’immigrazione c’è, non è questo un buon motivo per rinunciare a scoprire la bellezza di Lampedusa. Al contrario è questo il momento di sostenere e ricambiare quello che i lampedusani hanno fatto per la gente, facendo rivivere l’isola e non lasciandola “morire”. Quindi, se è vero che non si viaggia solo con gli occhi ma anche con il cuore, preparate un bagaglio leggero e volate a Lampedusa! Ho vissuto 3 mesi a Lampedusa per lavoro, una lunga, calda e umidissima estate. Ho visto poco il mare, perché lavorare in un posto di mare non significa andare al mare. Ma per me Lampedusa é il sorriso di Angela e Maria madre e figlia proprietarie di un b&b che non mi hanno mai fatto mancare un caffè o un finocchietto a qualsiasi ora del giorno, un piatto di pasta a cena perché siete 'stanchi e da soli quaggiù'. Perché chi è di giù lo sa che l'Italia non ha un nord e un sud ma un su e un giù e se non ci avete mai fatto caso più di tanto prendete una mappa e vedete che qui siamo veramente giú tanto che Marco il mio collega della ridente Sarnico sul lago di Iseo non capiva neanche l' 'idioma', abbiamo dovuto spiegargli tutto: che la salvietta non esiste ma esiste la tovaglia da bagno, che il cocomero potrebbe anche essere la zucchina, che il poggiolo giù non sappiamo neanche cosa sia. Gli abbiamo dovuto insegnare che le auto hanno un clacson e se ce l'hanno lo devi usare e mica per suonare ai semafori, che per inciso a Lampedusa non ci sono, ma per chiamare un amico per strada e semplicemente salutarlo! Al netto di tutto ciò Lampedusa ha un mare che dire turchese mi pare anche un po' di offenderlo, la spiaggia dei Conigli eletta più volte tra le più belle del mondo merita a pieno il titolo di reginetta. Sabbia bianchissima e acqua trasparente vi ripagheranno di un po' di fatica per arrivarci, armatevi di copricapo, ombrellone e acqua perché una volta scesi risalire é dura e la spiaggia non è attrezzata. Le spiagge sono tantissime dalla più facile della Guitcia a quelle un po' più difficili da raggiungere come Cala Creta, a quelle raggiungibili solo via mare come la Tabaccara dove potete osservare il fenomeno delle barche volanti: l’acqua é così trasparente che le barche sembrano sospese. Affidatevi ad un marinaio del posto per un giro dell'isola, é assolutamente irrinunciabile. Alcune barche fanno anche il tour all’alba. Sveglia alle 5.00, alle 5.30/6.00 si parte, si punta a levante e via. L'attesa di un giorno che nasce ha sempre qualcosa di emozionante, magico e poetico, se poi aggiungi qualche cannolo siciliano, qualche pasta e un caffè caldo capitolerebbero anche i cuori più duri. Perché si sa... Il mare stanca e mette appetito e state pur certi che a Lampedusa non morirete di fame. Inutile sottolineare che il pesce trionfa in tutte le sue forme, tonni e ricciole dalla maniera più classica a quella rivisitata, imperdibile la carbonara di tonno di Portu 'n Toni, con buona pace dei puristi della carbonara e dei vegani, che Dio li abbia in gloria! Melanzane in tutte le salse, caponata come se piovesse. Anche qui abbiamo dovuto spiegare al collega di su che la caponata é buona perché é fritta. Per il primo mese è stato convinto di essersi tenuto leggero perché è verdura, poi ha scoperto il meraviglioso mondo del fritto! E per finire in bellezza una granitina con panna no?? E dai su, che siete in vacanza, voi! Per noi che l'abbiamo vissuta per lavoro è stato un po' diverso ma all'inizio quando siamo arrivati l'avevo preannunciato al collega disperato cosa sarebbe successo parafrasando un noto film: chi viene giù piange due volte, la prima quando arriva e la seconda quando deve andare via e beh credete forse che io o lui abbiamo fatto eccezione? #lampedusa #mare #blu #vacanze #sicilia

  • Formentera, la vacanza che non ti aspetti

    Allora amici modaioli, siete pronti con il cocktail in mano, il costumino firmato e il sandaletto quello giusto? Sì? Allora sto per deludervi perché questo non è il pezzo che fa per voi! La Formentera quella bella glamour la lasciamo alle varie influencers, ai vari calciatori e le veline di turno che fortunatamente o sfortunatamente non staranno leggendo questo libro. Se decidete di continuare a leggere vi concediamo un buon bicchiere di vino, un pareo e un paio di infradito. Prendete un motorino e via... Alla scoperta di una Formentera che amerete al di là di ogni ragionevole dubbio e di ogni ragionevole aperitivo. Due o tre ore di volo dall'Italia su Ibiza, un'oretta di traghetto e voilà, la magia di un mare caraibico a portata di fuso orario. Cosa desiderare di più? Che sia un weekend lungo o la vostra vacanza principale, quest'isola vi conquisterà con un mare azzurro da perderci la testa, la sabbia bianca e morbida come borotalco, l’infinità delle sue spiagge tutte diverse e tutte bellissime. Voi mi starete dicendo... E beh?? Ora non sarà la prima isola, dove il mare è azzurro e la sabbia bianca e il sole tramonta del mare. Non posso darvi torto, ma se vi spostate un attimo fuori da Es Pujols, gli abitanti di San Ferran vi accoglieranno con la proverbiale allegria spagnola, quella autentica degli isolani che vi guardano con un po' di sospetto ma poi non resistono alla tentazione di sorridevi e raccontarvi la storia dell'isola, dei loro genitori e dei loro nonni che da sempre vivono lì, da prima che Formentera fosse Formentera con la F maiuscola. Che vi inviteranno a vedere le loro foto di famiglia, alcune in bianco e nero e vi offriranno una birra a casa, per la gioia di fare quattro chiacchiere al netto dei paparazzi e della facciata patinata. Vi sveleranno un segreto quando gli chiederete dove si può ammirare il tramonto più bello dell'isola e sorridendo vi risponderanno …beh il tramonto più bello dell'isola è al Faro di La Mola ma è all’alba!! Raccogliamo il suggerimento e il giorno dopo puntiamo la sveglia presto quando l'isola dorme silenziosamente. Felpa, casco, motorino, caffè e con gli occhi stropicciati di sonno via verso il Faro. Beh mai diffidare di un locale che ti passa un segreto... Un' alba così infuocata dove sole bacia così bene il mare tanto da farlo arrossire di vergogna. Un bacio lungo e intenso. E quando i due amanti iniziano a separarsi siamo ancora avvolti dalla magia del silenzio, l'isola non si è ancora vestita di lustrini e paillettes ed ancora per poche ore é tutta nostra, con le strade deserte, la luce tenue che ci accarezza e il vento tra i capelli. Allora amici viaggiatori...siete ancora lì e soprattutto siete ancora convinti che Formentera sia solo aperitivi e paparazzi? #formentera #spagna #vacanze

  • Lapponia, un'esperienza unica!

    “Buongiorno e benvenuti nell’inverno lappone più freddo degli ultimi 50 anni”…come si suol dire, al solo sentir pronunciare queste parole, mi si è letteralmente gelato il sangue! Dicembre, Capodanno di un imprecisato anno che non ricordo ma poco importa. Lapponia finlandese. Circolo polare artico. Il viaggio in cui ho scoperto che il 40 con il meno davanti, non è un numero ma è uno stato mentale. Meno 40 è una temperatura che se non l’avessi vista con i miei occhi sulla colonnina luminosa non avrei mai creduto che potesse esistere e soprattutto, che potessi resistere. Quando ho detto agli amici che sarei partita è stato tutto un “Chicca ma ti sei impazzita guarda che là fa freddo” e il mio “si immagino” “Ma lo sai che là si gela”? e il mio “si immagino” “Guarda che lì non è lo stesso freddo della Val Gardena” e il mio “si immagino” Beh ecco… “immagino” non era la parola giusta, perché quello è un freddo che non ti immagini, è un freddo che noi comuni mortali italiani, per quanto nordici possiate essere, non immaginiamo. Certo se lo avessi lontanamente immaginato non sarei mai partita e mi sarei persa l’opportunità di un grande viaggio e di un grande popolo quindi il mio inguaribile ottimismo unito all’immotivata fiducia nelle mie possibilità fisiche mi hanno regalato un’esperienza sicuramente unica nel suo genere. Mi hanno regalato la luce tenue di un crepuscolo perenne, un sole indeciso che non vuole andare né su e né giù e nel dubbio resta a metà salvo poi decidere di sparire all’improvviso per regalarci la notte più buia e più profonda che si possa immaginare alle due del pomeriggio! E sì perché quando a dicembre in Lapponia è buio, è quel buio che non vedi una luce per kilometri e kilometri, è buio che vedi così tante stelle in cielo che hai quasi paura che ti cadano addosso, è quel buio che tutti i pensieri vengono fuori come lucciole nella notte, è quel buio che se hai un conto in sospeso con te stesso è arrivato il momento di pagarlo. Ed è freddo, quel freddo che ti entra direttamente nel cervello anche se sei coperto fino all’ultimo capello, quel freddo che ti fa dire “ma potevo andare a Cuba” appena esci, quel freddo che ti fa dire “a sto giro non ce la faccio”. Ma poi ce la fai, perché la mattina il riverbero del sole che fa l’occhiolino alla neve cristallina ti abbaglia gli occhi di una luce irreale che vuoi andare a vedere se esiste per davvero. Poi ce la fai perché quando sali sulla motoslitta, accendi il motore ed è l’unico rumore che senti in mezzo al nulla, capisci che una volta nella vita dovevi farlo! Poi ce la fai perché non resiti all’invito della guida lappone che con un sorriso ti rassicura e ti dice che la fatica di due ore per andare e due ore per tornare guidando un mezzo quantomeno improbabile ne varrà la pena. Beh se dicessi che ne vale la pena non renderei giustizia a questa terra a dicembre, un paesaggio irreale in cui se all’improvviso spuntasse uno gnomo o un elfo lo saluteresti come se avessi incontrato un amico al bar, anzi quasi te lo aspetti che spunti prima o poi. Poi ce la fai perché 40 con il meno davanti è bello, così maledettamente bello da farti dimenticare il buio, il freddo e la fatica e farti sentire solo la gioia dell’insano momento in cui continuavi a dire “immagino” e hai deciso di partire. #lapponia #finlandia #vacanze

  • La Grecia e le Cicladi: alla scoperta di Serifos

    Ho visto tanta Grecia negli ultimi anni ma fine eccola la Grecia che cercavo. Quella che siamo scesi in 4 al porto. Quella che Avoula la ragazza del Cristi rooms è venuta ad accogliermi con cane al seguito ed una bevanda fresca da offrirmi. Quella che cercavo e che per un po' si era nascosta tra le pieghe di spiagge troppo rinomate. Sono scesa a Serifos in una serata perfetta, calda e senza vento. Tra la bellezza della luna piena, del porto e delle luci della Chora di fronte a me. L' isola é piccola mi spiegano, si gira in motorino, ha più di 40 spiagge una più bella dell'altra e a quanto pare una Chora bella come poche. Il porticciolo con il lungomare é un vocío di suoni greci, pochi suoni anglosassoni, zero altre nazionalità. Mi piace, so già che il mio soggiorno sarà troppo breve per questa isoletta che mi strizzava l'occhio nel viaggio di andata mentre facevo Pireo/Milos. Serifos é bella. Di un bello greco silenzioso e lento. Di un bello greco che quando arrivi di sera al porto con la luna piena capisci che sei nel porto giusto. Di un bello che il mattino dopo la luce riflessa sull'acqua ti fa brillare gli occhi e non solo per il sole. Di un bello greco che la gente ti sorride. Di un bello greco che vedi le capre in spiaggia e non al Papeete. Di un bello che é la semplicità di un sorriso che si offre di farti vedere la bellezza dell'isola nei suoi angoli più nascosti. Di un bello greco che non è 'have a nice day' ma 'have a wonderful day'. Perché la tua giornata deve essere buona quando può essere meravigliosa? E allora, che la giornata meravigliosa, anzi le giornate, abbiano inizio! Parto da porticciolo di Livadi uno dei due centri più 'grandi' insieme alla Chora, il più comodo per muoversi ed esplorare l'isola. In cima, molto in cima, la Chora. Un piccolo presepe fuori stagione. Tentenno un attimo per il gran caldo ma poi non resisto e decido di salire a piedi. La Chora è assolata, bianchissima, deserta, molto in salita ed effettivamente bellissima. Non sembra neanche vera, ho quasi paura di sciuparla per quanto è perfetta. Ogni colore al posto giusto, gatto compreso perfettamente in tinta. Non c'è realmente nessuno, mi viene il dubbio sia disabitata se non fosse che scendendo, nel silenzio, un suono in lontananza... L' unico bar aperto, suona blues a Serifos. BB King é il mio preferito mi dice il proprietario. Bevo qualcosa, indugio tra la sete, la stanchezza e la buona musica. Me la prendo comoda, la discesa è lunga e calda ma arrivo in tempo per un pranzetto fronte mare e in piccolo bagno all'ombra delle tamerici. Serifos é l'essenza della grecità: semplice, comoda, pronta ad agevolarti. Una strada unica che la percorre in circolo da parte a parte, al massimo la taglia all'interno ma poi torna su sè stessa. Impossibile perdersi. Se ce l’ho fatta io, ce la potete fare anche voi. Gli accessi alle spiagge tutti semplici, niente imprese alla Indiana Jones, niente salti alla Mission Impossible. Quasi tutte le spiagge sono circondate di tamerici utilissime contro le scottature e ancora più utili per la pennichella pomeridiana. Niente ombrelloni e tende da portarsi appresso, in qualche spiaggia la richiesta non sarà due lettini e un ombrellone, ma due lettini e un albero! Mi pare decisamente meglio no? Da Livakadia e Psali Ammos a Sikamià, da nord a sud una natura incredibile con dei colori da urlo. Dal blu all'azzurro al verde, tra un cielo ed un mare che fanno di tutto per non farti andare via.E infatti proprio non me ne voglio andare, siamo in ottobre è piena estate, non indosso altro che un pareo e delle infradito (ogni tanto o neanche quelle), faccio colazione con i piedi nella sabbia, ho persino un gatto che mi riconosce e mi viene incontro quando torno insomma mi sto rifacendo una vita!! Avete un buon motivo che mi convinca a farmi tornare?? Scherzi a parte partenze e ritorni sono due facce della stessa medaglia e il bello delle partenze sono anche i ritorni e dunque dopo un mese, è ora di tornare. La mia lunga avventura greca si è conclusa come meglio non poteva nella piccola Serifos, con la bellezza negli occhi e la felicità nel cuore. Mentre dal finestrino del traghetto Serifos diventava piccola piccola nelle mie cuffie suonava 'The way' una vecchia canzone che fa piú o meno così... And it's always summer Ed è sempre estate They'll never get cold Non avranno mai freddo They'll never get hungry Non avranno mai fame They'll never get old and gray Non diventeranno mai vecchi e grigi Mentre suonava questa canzone mi è tornato in mente quello che una signora un po' vintage, viaggiatrice solitaria con zainetto in spalla da Guadalupa, mi ha detto sulla panchina del porto di Hydra ascoltando la mia piccola disavventura per raggiungere Milos: 'oui, c'est le voyage'! 5 parole facili facili che hanno chiuso il cerchio di un viaggio iniziato circa un mese fa che mi ha fatto fare un sacco di kilometri, un sacco di risate, mangiare tantissimo grilled octopus e tantissima insalata greca senza feta, vedere tanti posti e tante facce. 5 parole facili facili che mi sono detta tutte le volte che mi sono trovata con le scarpe in mano e giuro, nella vita, sono state tante! È stato un viaggio scarpe in mano questo mese e mezzo in Grecia. Dalle pietre all'acqua, comunque scarpe in mano. Dal monastero di Agia Sofia all'acquazzone di Hydra, dall'onda perfetta di Klima alla chiesetta sperduta di Serifos. Dove scarpe in mano ha significato ridere tanto, essere felici e capire che non sempre le cose devono stare al posto 'giusto' e che anzi spesso il bello sta proprio nel posto 'sbagliato'. Per il momento dalla Grecia é tutto...alla prossima avventura, scarpe in mano naturalmente! #grecia #serifos #cicladi #estate #mare

  • Marocco da vivere, cosa dovete assolutamente vedere!

    “La prima volta per vedere, la seconda per conoscere, la terza per restare” così recita un proverbio marocchino che mi hanno insegnato tanto tempo fa. E se il proverbio dice il vero, io sono decisamente nel posto sbagliato perché, superata di parecchio la terza volta, è lì che avrei dovuto essere: in Marocco. Non sono lì ma posso affermare con assoluta certezza che il mio, per il Marocco, è amore puro. A poche ore di volo dall’Italia con suoi i colori, i suoi profumi e i suoi suoni questa terra vi ammalierà come gli incantatori di serpenti che popolano piazza Jemaa el Fnaa, la piazza simbolo di Marrakech e di tutto il Marocco. Marrakech la amerete o la odierete ma non vi sarà indifferente. La amerete per il suo vocìo confuso e concitato di cui non capirete neanche una parola ma che vi porterà subito in un altro mondo. La amerete per i colori del suo souk, tra i più grandi e colorati del mondo. Un milione di vicoletti in cui perdersi, un mondo di tessuti sbirluccicanti, lampade in ferro battuto e babouches che inevitabilmente comprerete e non metterete mai ma a cui sarà impossibile resistere. E che la contrattazione abbia inizio…perché l’acquisto di qualsiasi cosa in Marocco segue un rituale ben preciso: una lunga ed estenuante contrattazione a prescindere dal fatto che dobbiate spendere 10, 100 o 1000 dirham. La cifra non ha importanza dovete onorare il venditore con almeno mezz’ora di contrattazione tra la gente che passa e si ferma, rilancia, partecipa, si indigna se il prezzo è troppo alto…ma alla fine se avete pazienza e lo spirito giusto quasi certamente ce la farete, porterete a casa il vostro “pezzo” dopo aver risparmiato magari 10 dirham… ma vuoi mettere la soddisfazione? E poi le spezie, mille colori e mille profumi dai più comuni a quelli mai visti e sentiti: dal cumino alla curcuma, dalla cannella alla paprika in tutte le sue declinazioni, vorrete comprarli tutti per carpire i segreti della cucina marocchina. Perché non ve l’ho detto ma il profumo e il sapore delle tajine, del couscous e del thé verde vi accompagnerà per tutto il viaggio da nord a sud, in ogni angolo del paese non mancherà mai del buon cibo e del thé verde, sarà il caldo benvenuto di questo popolo accogliente ed ospitale. La odierete per gli stessi motivi. Quella confusione di lingue sconosciute che potrebbero dire qualsiasi cosa ma tanto non lo saprete mai! Il souk “incasinatissimo” in cui ti si sentirai chiamare e tirare da tutte le parti da bambini che vorranno farti da guida o da venditori che vorranno farti comprare improbabili oggetti che mai utilizzerai e che ti costeranno di bagaglio extra quanto il prezzo del biglietto aereo ovviamente a fronte di una estenuante contrattazione in arabo, in francese, in inglese e in tutte le lingue che non sapevi neanche di conoscere. E poi quell’odore forte di tutte le spezie del mondo che ti si appiccicherà ai vestiti e ai capelli e non andrà via per tutto il giorno. E infine la tajine e il thè verde vi perseguiteranno ovunque anche nel villaggio più sperduto del sud e non potrete rifiutarli mai, pena l’offesa più grave che possiate fare ad un marocchino. Da nord a sud il il Marocco è terra di contrasti e per questo la amerai o la odierai ma varrà sicuramente il viaggio. Partirai in pantaloncini da Marrakech e attraverserai l’Atlante con piumino e cappello di lana per raggiungere il sud. Mentre costeggi il deserto, di fronte a te vedrai le montagne, quelle vere dove si scia e potrà capitarti sul passo del Tichka di essere travolto da una bella nevicata, perché a 2200 metri può capitare anche se in lontananza vedi il deserto. Dopo qualche ora, tanta strada sterrata e chilometri di nulla inizierà la tua discesa verso sud, attraverso posti incredibili che non hanno nulla a che vedere con la città. Piano piano stai entrando in Marocco, quello vero, quello fatto di villaggi di sabbia e fango, di polvere e verità. Quello fatto di pochi stranieri che hanno voglia e sono curiosi di dare un’occhiata dal buco della serratura. Quello che parla un arabo stretto ed un francese discutibile, ma che ti aprirà la porta di casa sua per invitarti ad entrate, cucinerà per te le cose più buone e ti inviterà a condividere il pasto, tutti insieme e rigorosamente con le mani come tradizione vuole. Perché se vuoi conoscere un posto devi sporcarti le mani, aprire il cuore e ripulirti la mente, sono le regole del gioco! Ma questo è solo l’inizio, sono i preliminari di un grande amore che inizia a Marrakech e continua fin giù per terminare nel deserto quando la notte scende fredda, buia e senza vento. Certo, il tramonto dietro le dune di sabbia dell’Erg Chebbi è una di quelle cose che i vostri occhi non potranno dimenticare facilmente, un tramonto lento che sembra non dover arrivare mai ma quando arriva ti riempie gli occhi e ti riscalda l’anima. A quel punto non devi fare altro: ascolta il suono del silenzio, alza gli occhi al cielo e inizia a contate le stelle. E sì… perché quando inizia a calare la notte fa tanto freddo nel deserto, ma i berberi accenderanno un fuoco e davanti al fuoco acceso non potrai fare a meno di raccontarti a chi hai di fronte. Perché il deserto è così: ti spoglia l’anima come un amante a cui non puoi resistere e ti fa maledire il giorno in cui l’hai conosciuta perché, che tu lo voglia o no, non riuscirai più a dimenticarla. #summer #sempreecomunque #marocco #vacanze #viaggi

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